METODOLOGIA

IL PERCORSO
DI RECUPERO

La riabilitazione è basata sull’ergoterapia e consente il trattamento delle dipendenze sia da sostanza sia comportamentali a prescindere dalla gravità con cui si manifestano.

Il percorso consente di recuperare un contatto adeguato e concreto con la realtà. La vita comunitaria induce un ritmo di vita regolare in un ambiente protetto in grado di facilitare non solo la riflessione su di sé ma anche le relazioni interpersonali sane, elementi che sono alla base delle possibilità di recupero.

L'ACCESSO IN STRUTTURA

L’accesso in struttura avviene tramite contatto diretto con utenti e/o familiari o su richiesta del SER.D di competenza territoriale. Per i detenuti invece tramite i SER.D delle Case Circondariali di appartenenza su scala nazionale.

Per quanto riguarda i residenti accolti con provvedimenti e forme alternative alla detenzione, i provvedimenti con i quali entrano in Comunità sono: affidamenti in prova ai servizi sociali, arresti domiciliari, messa alla prova e lavori di pubblica utilità. Attività svolte in collaborazione con l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna e le Autorità giudiziarie dislocate su tutto il territorio italiano.

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CHI ACCOGLIAMO

La Comunità accoglie persone adolescenti e adulte che presentano problematiche legate alle dipendenze da sostanza e alle nuove forme di disagio comportamentale quali la dipendenza da Internet, gioco d’azzardo, ritiro sociale e cyberbullismo.

Modelli di intervento innovativo vengono applicati grazie al coinvolgimento di professionisti specificatamente formati su queste tematiche.

Utenti in regime di misura alternativa alla detenzione (detenzione domiciliare D.D., arresti domiciliari ARD, affidamenti sociali AFS, lavori socialmente utili LSU e messe alla prova) sono ospitati dalla Comunità prevedendo momenti di approfondimento specifici per la loro condizione. Su richiesta dei detenuti l’équipe multidisciplinare si reca presso le Case Circondariali per effettuare colloqui motivazionali con gli interessati.

Dal 2015 a Molino Silla, casa madre della Comunità Incontro ad Amelia, è operativa anche una sezione dedicata alla cura delle dipendenze nelle donne, con specifici percorsi di recupero, divenuta un riferimento a livello nazionale.

I PERCORSI DI RECUPERO:
LE FINALITA’

Il percorso pedagogico-riabilitativo ha come finalità il potenziamento e la valorizzazione delle risorse individuali, il miglioramento delle capacità di integrazione sociale/lavorativa e la vita di relazione, attraverso la condivisione e l’adesione a valori e norme comuni che regolano i rapporti interpersonali e di gruppo inerenti alla Comunità stessa.

Il percorso terapeutico-riabilitativo e in comorbilità psichiatrica, si pone come obiettivo principale il recupero dell’autonomia, il ripristino della capacità di integrazione sociale, il favorire la socializzazione ed il miglioramento della vita relazionale dell’utente e/o il raggiungimento di un adeguato compenso rispetto alle condizioni psicopatologiche attraverso la partecipazione alle proposte terapeutiche individuali e/o di gruppo, la condivisione della vita comunitaria e /o lo svolgimento di un’attività lavorativa.

Per l’ottenimento di tali obiettivi l’equipe multidisciplinare della Comunità Incontro Onlus definisce piani terapeutici- riabilitativi individualizzati secondo la tipologia e la gravità dell’assistito, della durata di circa 18/24 mesi per le tre aree d’intervento.

Ludopatia e Gioco d'Azzardo

Le addiction legate al gioco d’azzardo sono in crescita. Per fronteggiarle, all’interno della struttura di Molino Silla, l’equipe multidisciplinare della Comunità Incontro ha realizzato anche un innovativo protocollo destinato alla cura della ludopatia:

Si tratta di uno spazio in cui sono stati ricreati i suoni, i colori, le immagini e l’ambientazione di una vera e propria Sala Slot dove gli ospiti in percorso possono rivivere l’esperienza del gioco.

Secondo uno studio, condotto dai professionisti della Comunità Incontro, rivivere nuovamente il contesto del gioco rappresenta per le vittime della ludopatia, un modo per abituarsi agli stimoli e per superare la complicata fase del “craving” – ovvero il comportamento irrefrenabile ossessivo-compulsivo che porta a scommettere.

Il protocollo consente alla Comunità Incontro di testare modelli terapeutici, in grado di rispondere alle nuove forme di dipendenza che emergono a livello sociale.

Comunità Incontro

LA GIORNATA IN COMUNITA'

La Comunità Incontro è una scuola di vita che coinvolge l’uomo in tutti i suoi aspetti. Il programma quotidiano comprende attività lavorative e di auto mutuo aiuto:

Progetti di qualificazione professionale e attività ricreative e sportive che hanno lo scopo di far ritrovare l’equilibrio psico-fisico-sociale smarrito. Con metodo, allenamento al sacrificio e disponibilità al confronto, ci si prepara ad affrontare le criticità della vita.

Ore 7:oo

Ogni mattina i ragazzi si svegliano al suono della campana. Dopo la cura delle proprie stanze si fa la colazione.

Ore 8:oo

Alle 8:00 iniziano le attività lavorative che si interrompono solo per una breve pausa con spuntino alle 10:00.

Ore 12:oo

Proseguono le attività lavorative, i colloqui e le terapie individuali a seconda delle singole esigenze.

 

Ore 12:30

I ragazzi pranzano e alle 13:00 si guarda il telegiornale.

Dalle 13:30 alle 15:30

Con la merenda, si conclude il riposo pomeridiano.

Dalle 16:00 alle 19:00

Gli ospiti riprendono le attività lavorative, i colloqui e le terapie individuali.

Dalle 19:30 alle 20:00

Terminate le attività, gli ospiti si prendono cura della propria persona. Sono previsti gli incontri di gruppo.

Dalle 20:00 alle 22:30

Dopo la cena delle 20:00, dalle 21:00 alle 22:30, si tengono riunioni di gruppo, serate TV o attività ricreative, secondo il programma settimanale.

Alle 22:30

Alle 22:30 è il momento della buonanotte.

Comunità Incontro

MONITORAGGIO

Il monitoraggio del percorso da parte dell’equipe multidisciplinare avviene attraverso la valutazione degli obiettivi definiti attraverso i colloqui, le scale di riferimento e le attività ergoterapiche.

Nel percorso riabilitativo si garantisce un supporto psicologico individuale e/o di gruppo individuato in maniera continuativa e un’attività di psicoterapia programmata individuale e/o di gruppo secondo le esigenze dell’utente.

Al termine del programma o in caso di abbandono volontario da parte dell’utente, verrà inviata comunicazione di dimissioni sia al SER.D di competenza che alla famiglia dell’utente.

LE VERIFICHE

Passati nove mesi dall’arrivo in struttura, previa valutazione caso per caso (e per gli utenti in misura alternativa al carcere, previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria competente) è previsto un rientro in famiglia di circa sette giorni, cui ne segue un altro, di durata identica, dopo 18 mesi.

Al ritorno in Comunità vengono eseguiti gli esami tossicologici e se l’esito sarà negativo, inizierà la fase di reinserimento con rientro una volta al mese per tre giorni, poi quattro, poi cinque e così via.

La fase di reinserimento viene gestita in collaborazione con i SER.D e si conclude con il collocamento in una realtà lavorativa. Per consentire ai ragazzi in percorso di riprendere pienamente in mano la loro vita, la Comunità è infatti impegnata a favorire una collocazione lavorativa prima della fine del piano terapeutico.

Comunità Incontro

PERCORSI FORMATIVI PER IL REINSERIMENTO

Al termine del percorso terapeutico, la Comunità Incontro agevola il reinserimento lavorativo dei ragazzi.

Lo fa attraverso molteplici percorsi formativi finalizzati all’inserimento lavorativo, quali Fondo Sociale Europeo, Garanzia Giovani, Microcredito e aziende private.

IL TEAM

L’Equipe multidisciplinare della Comunità Incontro Onlus si avvale di strumenti psicoterapeutici individuali e di gruppo, farmacologici e riabilitativi mirati.

L’area psico-sociale si occupa di osservare il tessuto familiare e ambientale degli ospiti, della limitazione, sospensione e revoca della responsabilità genitoriale, favorisce il sostegno alla genitorialità e mantiene i rapporti con i servizi invianti.

L’area legale offre sostegno agli ospiti che ne abbiano necessità e si occupa di misure alternative alla detenzione, organizzando colloqui presso le Case Circondariali. Inoltre, su tutto il territorio nazionale sono presenti dei Gruppi d’appoggio per preparare l’utente all’ingresso in Comunità e favorire il sostegno continuativo alle famiglie.